Islanda Trek
Un trekking spettacolare, tra i più belli che abbia mai fatto. Certamente la versione trek consente di vivere a pieno il fascino del paesaggio islandese e la sua natura incontaminata. Ecco il racconto del percorso tra Landamannalauger e Skogar.
Reykjavik - Landmannalaugar – Hrafntinnusker 4 ore di bus + 4 di treK – 10 km
Alle 7.00 prendiamo il bus per Landmannalaugar. Il viaggio, con varie soste, dura circa 4 ore. Soprattutto la parte fiale è molto panoramica. Arrivati a destinazione ci prepariamo la trekking. La giornata non è delle migliori, ma per il momento non piove. Si parte. Il percorso non è particolarmente impegnativo. Si passa su una colata lavica (Laugahraun). Lo spettacolo dei colori è assai suggestivo. Dopo un’ora circa di cammino troviamo le cime di Brenninsteinsalda. Si comincia a salire. Cominciano qui le prime bocche fumanti. Il clima comincia ad essere freddo e piove, pur se leggermente. Il venti comincia ad infreddolirci. Ci fermiamo ad osservare le fumarole. Attenzione a non salire con gli scarponi sul terreno bollente perché si sciolgono le suola! Per un’ora circa passiamo su una serie di saliscendi. Dopo circa 3 ore e mezzo di cammino superiamo un valico e arriviamo al rifugio Hrafntinnusker. Purtroppo, in questo rifugio non sono riuscito a trovare posto. E’ il più L’acqua è cammino. Montiamo le tende appena in tempo perché poi viene giù la pioggia forte. Purtroppo, non avendo posto nel rifuggio non ci consentono neppure di entrare. Non ci viene concesso neppure l’ingresso per mangiare!! E in più bisogna pagare per campeggiare all’esterno!!! Incredibile! Consumiamo il pasto preparato il giorno prima a Reykjavik ognuno nella propria tenda. La notte in tenda è decisamente freddino e fuori piove.
Alle 7.00 prendiamo il bus per Landmannalaugar. Il viaggio, con varie soste, dura circa 4 ore. Soprattutto la parte fiale è molto panoramica. Arrivati a destinazione ci prepariamo la trekking. La giornata non è delle migliori, ma per il momento non piove. Si parte. Il percorso non è particolarmente impegnativo. Si passa su una colata lavica (Laugahraun). Lo spettacolo dei colori è assai suggestivo. Dopo un’ora circa di cammino troviamo le cime di Brenninsteinsalda. Si comincia a salire. Cominciano qui le prime bocche fumanti. Il clima comincia ad essere freddo e piove, pur se leggermente. Il venti comincia ad infreddolirci. Ci fermiamo ad osservare le fumarole. Attenzione a non salire con gli scarponi sul terreno bollente perché si sciolgono le suola! Per un’ora circa passiamo su una serie di saliscendi. Dopo circa 3 ore e mezzo di cammino superiamo un valico e arriviamo al rifugio Hrafntinnusker. Purtroppo, in questo rifugio non sono riuscito a trovare posto. E’ il più L’acqua è cammino. Montiamo le tende appena in tempo perché poi viene giù la pioggia forte. Purtroppo, non avendo posto nel rifuggio non ci consentono neppure di entrare. Non ci viene concesso neppure l’ingresso per mangiare!! E in più bisogna pagare per campeggiare all’esterno!!! Incredibile! Consumiamo il pasto preparato il giorno prima a Reykjavik ognuno nella propria tenda. La notte in tenda è decisamente freddino e fuori piove.
Hrafntinnusker – Alftavatn 5 ore – 11 km
Ci svegliamo presto a causa del freddo. Per fortuna non piove. Approfittiamo per smontare le tende che però sono ancora umide. Il percorso, ben indicato, inizialmente scende poi risale, pr un tratto in modo abbastanza ripido. Anche oggi si passa accanto a numerose fumarole. Alla fine della salita si arriva su un passo dal quale è possibile godere di un paesaggio meraviglioso della valle di Aftavatn. Il tempo per fortuna è buono. La visibilità ottima. Possiamo quindi rallentare il passo per ammirare questo panorama davvero sensazionale. Lentamente comincia una lunga discesa fino alla valle. Arrivati al rifugio prendiamo posto. Consumiamo un rapido pasto. Il rifugio è situato sulle rive del lago di Alftavatn. E’ ancora presto. Decidiamo quindi di fare una passeggiata di un paio di ore tra andata e ritorno (5 km) al Canion che si trova dall’altra parte del lago. Si segue la pista dei fuoristrada che segue i margini del lago. Vi consiglio questa passeggiata perché il canion e il paesaggio valgono la pena di essere visti. Tornati al rifugio approfittiamo finalmente della cucina per cucinare un buon piatto spaghetti.
Ci svegliamo presto a causa del freddo. Per fortuna non piove. Approfittiamo per smontare le tende che però sono ancora umide. Il percorso, ben indicato, inizialmente scende poi risale, pr un tratto in modo abbastanza ripido. Anche oggi si passa accanto a numerose fumarole. Alla fine della salita si arriva su un passo dal quale è possibile godere di un paesaggio meraviglioso della valle di Aftavatn. Il tempo per fortuna è buono. La visibilità ottima. Possiamo quindi rallentare il passo per ammirare questo panorama davvero sensazionale. Lentamente comincia una lunga discesa fino alla valle. Arrivati al rifugio prendiamo posto. Consumiamo un rapido pasto. Il rifugio è situato sulle rive del lago di Alftavatn. E’ ancora presto. Decidiamo quindi di fare una passeggiata di un paio di ore tra andata e ritorno (5 km) al Canion che si trova dall’altra parte del lago. Si segue la pista dei fuoristrada che segue i margini del lago. Vi consiglio questa passeggiata perché il canion e il paesaggio valgono la pena di essere visti. Tornati al rifugio approfittiamo finalmente della cucina per cucinare un buon piatto spaghetti.
Alftavatn – Botnar (Emstrur) 5 ore – 17 km
Piove. Piove a dirotto. Ci prepariamo alla partenza ma la pioggia è incessante. Aspettiamo quasi un’ora. Poi decidiamo comunque di partire. All’inizio piove a dirotto. Dopo mezzora di cammino la pioggia continua ma con meno impeto. Pazienza. Anche perché dopo un paio di km si è costretti a guadare il primo dei torrenti! Dipende molto dal livello dell’acqua, ma in alcuni casi si è costretti a togliersi le scarpe e anche i pantaloni per passare i corsi d’acqua. Conviene portarsi delle ciabatte chiuse perché le pietre fanno male. La corrente è abbastanza forte ma non è necessario portare corde. Anzi la corda potrebbe causare cadute in acqua, come è successo ad un altro gruppo di escursionisti. Vi assicuro che l’acqua è davvero gelida. Ma ve ne accorgerete. Alla fine dei guadi, quelli che prima erano pantaloni bagnati ora vi sembrano caldi ed accoglienti! Tutto è relativo. Comunque, il primo guado non è particolarmente impegnativo e non è necessario togliersi i pantaloni. Dopo il primo guado il sentiero sale gradualmente, fino ad arrivare nell’oasi di Hvanagil, dove ci sono due rifugi. Qui chiediamo al gestore di poter entrare non nel rifugio (sarebbe impossibile aspirare a tanto non avendo la prenotazione e soprattutto bagnati come siamo) ma molto più semplicemente in una specie di ricovero per cavalli con un piano superiore destinato ad accogliere i gli escursionisti. Qui approfittiamo per farci un the e riscaldarci un po’. Utilissimo un forellino portato da uno dei compagni di viaggio. Intanto fuori continua a piovere, anche se meno di prima. Dopo un’ora di pausa ci rimettiamo inn cammino, sotto una “piacevole” pioggerella, che ormai non ci spaventa più. Ci spaventa un po’ di più il guado del Blafjallavisl. Qui è necessario togliersi anche i pantaloni. Dopo il guado finalmente smette di piovere. Si comincia a salire e per 5 km si attraversa un paesaggio desertico di sabbia nera e pietre, davvero suggestivo. Si comincia a vedere la piramide dello Storasula. Bisogna attraversare un altro guado un po’ più impegnativo: Innri-Emstrua. Ma ormai siamo degli esperti. Dopo il guado si cammina per circa un paio di ore in un paesaggio desertico molto panoramico prima di arrivare al rifugio di Botnar. Arrivati al rifugio sorpresa: esce il sole! Approfittiamo per far asciugare i vestiti bagnati e le tende. Anche oggi decidiamo di fare una breve passeggiata ad 1 km dal rifugio alla gola di Markarfljotsgljufur, anche questa spettacolare.
Emstrur (Botnar) – Porsmork 5 ORE – 16 KM
Dal rifugio di Botnar, molto panoramico, si comincia a scendere rapidamente verso Fremri-Emstrua. Da qui si risale un po’ per arrivare ad un plateau molto panoramico. Il percorso prosegue lungo un sentiero pianeggiante per alcuni km. Il tempo è finalmente buono e non piove. Però non c’è scampo all’acqua perché lungo il percorso è necessario guadare il fiume Prongà. Ad un certo punto si arriva nella zona boschiva di Porsmork. Qui troviamo e raccogliamo una quantità impressionante di funghi porcini enormi! Scendiamo velocemente verso il rifugio. Arrivati, chiediamo al gestore se i funghi fossero commestibili. Risposta affermativa. Abbiamo una intera cucina a disposizione e cuciniamo i funghi in vari modi. Ne mangiamo in grande abbondanza ma…più di qualcuno ha avuto bei dolori di pancia, me compreso. Quindi, vi consiglio di non mangiare i bei funghi porcini islandesi, anche se molto invitanti. Questo rifugio è raggiungibile anche in fuoristrada, quindi è un po’ più affollato del solito. Comunque, anche qui l’atmosfera è molto bella.
Dal rifugio di Botnar, molto panoramico, si comincia a scendere rapidamente verso Fremri-Emstrua. Da qui si risale un po’ per arrivare ad un plateau molto panoramico. Il percorso prosegue lungo un sentiero pianeggiante per alcuni km. Il tempo è finalmente buono e non piove. Però non c’è scampo all’acqua perché lungo il percorso è necessario guadare il fiume Prongà. Ad un certo punto si arriva nella zona boschiva di Porsmork. Qui troviamo e raccogliamo una quantità impressionante di funghi porcini enormi! Scendiamo velocemente verso il rifugio. Arrivati, chiediamo al gestore se i funghi fossero commestibili. Risposta affermativa. Abbiamo una intera cucina a disposizione e cuciniamo i funghi in vari modi. Ne mangiamo in grande abbondanza ma…più di qualcuno ha avuto bei dolori di pancia, me compreso. Quindi, vi consiglio di non mangiare i bei funghi porcini islandesi, anche se molto invitanti. Questo rifugio è raggiungibile anche in fuoristrada, quindi è un po’ più affollato del solito. Comunque, anche qui l’atmosfera è molto bella.
Porsmork – Fimmvorduhals – 6 ore – 14 km
Ci mettiamo in camminodi buon ora. Quella di oggi è forse la tappa un po’ più faticosa. Attraversiamo il fiume passando un ponte, per aggiungere il quale bisogna costeggiare per circa 500 il fiume. Attraversato il ponte si risale il fiume verso sinistra, sempre in pianura, fino ad arrivare ad un campeggio. Dopo circa un’ora dalla partenza, bisogna seguire le indicazioni per Fimmvorduhals prendendo un sentiero che sale repentinamente per diversi km. Alla fine della lunga e ripida salita si arriva ad un rifugio non custodito nel quale è possibile bivaccare. Proseguendo sul magnifico altopiano seguite sempre il sentiero e le indicazioni per il rifugio di Fimmvorduhals. Attenzione non scendere verso valle perché potreste arrivare ad un bivacco incustodito scambiandolo per il rifugio Fimmvorduhals, che invece è custodito, contrariamente a quanto descritto in una delle vecchie relazioni. Con la nebbia, infatti, è facile sbagliare sentiero. Dal rifugio Fimmvorduhals si gode di un panorama stupendo sul ghiacciaio. Depositati i bagagli decidiamo di andare a fere una passeggiata ai margini del ghiacciaio
Ci mettiamo in camminodi buon ora. Quella di oggi è forse la tappa un po’ più faticosa. Attraversiamo il fiume passando un ponte, per aggiungere il quale bisogna costeggiare per circa 500 il fiume. Attraversato il ponte si risale il fiume verso sinistra, sempre in pianura, fino ad arrivare ad un campeggio. Dopo circa un’ora dalla partenza, bisogna seguire le indicazioni per Fimmvorduhals prendendo un sentiero che sale repentinamente per diversi km. Alla fine della lunga e ripida salita si arriva ad un rifugio non custodito nel quale è possibile bivaccare. Proseguendo sul magnifico altopiano seguite sempre il sentiero e le indicazioni per il rifugio di Fimmvorduhals. Attenzione non scendere verso valle perché potreste arrivare ad un bivacco incustodito scambiandolo per il rifugio Fimmvorduhals, che invece è custodito, contrariamente a quanto descritto in una delle vecchie relazioni. Con la nebbia, infatti, è facile sbagliare sentiero. Dal rifugio Fimmvorduhals si gode di un panorama stupendo sul ghiacciaio. Depositati i bagagli decidiamo di andare a fere una passeggiata ai margini del ghiacciaio
Fimmvorduhals – Skogar 4 ore – 10 km
Oggi la discesa verso Skogar è resa molto difficile dalla nebbia. Non si vede a due metri di distanza e il sentiero, indicato da alcuni pali segnaletici, è difficilissimo da seguire. Gon grande calma, riusciamo a seguire le tracce lasciate da altri gruppo e poco non senza difficoltà riusciamo a scendere. Finita la discesa il cielo si apre. Seguiamo il torrente che un po’ per volta da vita a bellissime cascate, fino alla più alta “Skogarfoss”, tappa finale del nostro trekking. Vi consiglio vivamente di seguire il fiume Fimmvoduhals e non la strada sterrata che porta comunque a Skogar perché lo spettacolo delle tante cascate è tra i più belli di tutto il viaggio.
Arrivati a destinazione, ci tendiamo sul prato alla base delle maestose cascate di Skogafoss a riposare, contenti del trek appena concluso. Nei pressi della cascata si potrebbe montare la tenda ma, tramite l’hotel Edda, alloggiamo nella palestra della scuola di Skogar. C’è a disposizione anche una bellissima cucina, ma purtroppo abbiamo finito i viveri e a Skogar non ci sono negozi di alimentari. Siamo quindi costretti a mangiare al ristorante dell’Hotel Edda (36 Euro a testa per il bufet!).
Oggi la discesa verso Skogar è resa molto difficile dalla nebbia. Non si vede a due metri di distanza e il sentiero, indicato da alcuni pali segnaletici, è difficilissimo da seguire. Gon grande calma, riusciamo a seguire le tracce lasciate da altri gruppo e poco non senza difficoltà riusciamo a scendere. Finita la discesa il cielo si apre. Seguiamo il torrente che un po’ per volta da vita a bellissime cascate, fino alla più alta “Skogarfoss”, tappa finale del nostro trekking. Vi consiglio vivamente di seguire il fiume Fimmvoduhals e non la strada sterrata che porta comunque a Skogar perché lo spettacolo delle tante cascate è tra i più belli di tutto il viaggio.
Arrivati a destinazione, ci tendiamo sul prato alla base delle maestose cascate di Skogafoss a riposare, contenti del trek appena concluso. Nei pressi della cascata si potrebbe montare la tenda ma, tramite l’hotel Edda, alloggiamo nella palestra della scuola di Skogar. C’è a disposizione anche una bellissima cucina, ma purtroppo abbiamo finito i viveri e a Skogar non ci sono negozi di alimentari. Siamo quindi costretti a mangiare al ristorante dell’Hotel Edda (36 Euro a testa per il bufet!).
Skogar – Hverageroi – Reykjavik 4 ore - 300 km
Il bus per Reykjavik parte vicino l’Hotel Edda. Per arrivare a destinazione ci vogliono circa tre ore. Decidiamo però di fermarci a Hverageroi dove ci hanno consigliato di fermarci per fare una passeggiata sulle vicine montagne. Questa zona è infatti famosa soprattutto per i fenomeni geotermici. Si parte a piedi dal paese e dopo circa 1 ora di cammino su strada asfaltata in pianura si arriva all’inizio del parco. Si sale per circa 1 ora e ci si trova in un posto decisamente molto bello. Qui i sentieri da percorrere sono tantissimi e i fenomeni geotermici sono spettacolari: soffioni, pozzi di fango con bolle, terreno in movimento. Io vi coniglio caldamente almeno una passeggiata di un giorno in questo parco. Il giro che abbiamo fatto noi è durato circa 6 ore. Siamo arrivati al corso d’acqua calda di Klambragil. Ma si può camminare per giorni o fare solo una passeggiata di un paio di ore. Potete acquistare una cartina dell’area (essenziale) presso l’ufficio turistico del paese che si trova nel centro commerciale. Vi consiglio, inoltre, di lasciare il bagaglio in paese. Abbiamo chiesto il favore al benzinaio che gentilmente ha acconsentito. Nel tardo pomeriggio abbiamo preso il bus per Reykjavik.
Il bus per Reykjavik parte vicino l’Hotel Edda. Per arrivare a destinazione ci vogliono circa tre ore. Decidiamo però di fermarci a Hverageroi dove ci hanno consigliato di fermarci per fare una passeggiata sulle vicine montagne. Questa zona è infatti famosa soprattutto per i fenomeni geotermici. Si parte a piedi dal paese e dopo circa 1 ora di cammino su strada asfaltata in pianura si arriva all’inizio del parco. Si sale per circa 1 ora e ci si trova in un posto decisamente molto bello. Qui i sentieri da percorrere sono tantissimi e i fenomeni geotermici sono spettacolari: soffioni, pozzi di fango con bolle, terreno in movimento. Io vi coniglio caldamente almeno una passeggiata di un giorno in questo parco. Il giro che abbiamo fatto noi è durato circa 6 ore. Siamo arrivati al corso d’acqua calda di Klambragil. Ma si può camminare per giorni o fare solo una passeggiata di un paio di ore. Potete acquistare una cartina dell’area (essenziale) presso l’ufficio turistico del paese che si trova nel centro commerciale. Vi consiglio, inoltre, di lasciare il bagaglio in paese. Abbiamo chiesto il favore al benzinaio che gentilmente ha acconsentito. Nel tardo pomeriggio abbiamo preso il bus per Reykjavik.
Reykjavik
Giorno di meritato riposo. Ci svegliamo con grande calma. Acquistiamo viveri freschi (pane, frutta e verdure). Poi dedichiamo la giornata alla visita della città. Approfitto per prenotare i pernotti nei centri con maggior afflusso turistico per il giro dell’isola in auto (soprattutto il Lago di Myvatn). In agosto è preferibile prenotare almeno li. Visitiamo il centro. Non mi è sembrato ci fossero particolari attrattive. Ad ogni modo, è piacevole riposarsi un po’ dopo i giorni di trekking. Come sempre ceniamo con la cassa cucina approfittando della cucina della Guest House.
Giorno di meritato riposo. Ci svegliamo con grande calma. Acquistiamo viveri freschi (pane, frutta e verdure). Poi dedichiamo la giornata alla visita della città. Approfitto per prenotare i pernotti nei centri con maggior afflusso turistico per il giro dell’isola in auto (soprattutto il Lago di Myvatn). In agosto è preferibile prenotare almeno li. Visitiamo il centro. Non mi è sembrato ci fossero particolari attrattive. Ad ogni modo, è piacevole riposarsi un po’ dopo i giorni di trekking. Come sempre ceniamo con la cassa cucina approfittando della cucina della Guest House.
Reykjavik - Hveravellir – Pjofadalir 10 km – 3 ore
Il viaggio per Hveravellir dura circa 5 ore. Rifaremo lo stesso percorso in auto. Il bus (linea per Akureyri) si ferma a Geyser, fermata obbligatoria di tutti i tour organizzati. Qui si assiste allo spettacolo del più alto geyser d’Islanda. Seconda fermata alle cascate di Gulfoss. Anche qui passeremo con il nostro giro in auto. Arrivati al rifugio di Hveravellir pranziamo con le nostre provviste poi, nel primo pomeriggio iniziamo il nostro secondo trek. Il percorso è facile, quasi tutto in pianura, a tratti in discesa. Arriviamo al rifugio di Pjofadalir in meno di tre ore di lenta marcia. Questo rifugio, come tutti gli altri di questo trek (a parte Hveravellir), non è gestito. C’è comunque un fornello che consente di cucinare. Il rifugio è davvero molto piccolo. Tanto che per un po’ non crediamo possa essere quello. Ma non essendocene altri a vista d’occhio…Ci convinciamo che è quello quando troviamo una targa con il nome Hveravellir Hut. Occupiamo ciò che resta della giornata facendo una lunga passeggia raggiungendo la cima della montagna alle spalle del rifugio (Rauokollur; circa 1,5 ore per salire) dal quale si gode di un bellissimo panorama sul ghiacciaio Langjokull.
Il viaggio per Hveravellir dura circa 5 ore. Rifaremo lo stesso percorso in auto. Il bus (linea per Akureyri) si ferma a Geyser, fermata obbligatoria di tutti i tour organizzati. Qui si assiste allo spettacolo del più alto geyser d’Islanda. Seconda fermata alle cascate di Gulfoss. Anche qui passeremo con il nostro giro in auto. Arrivati al rifugio di Hveravellir pranziamo con le nostre provviste poi, nel primo pomeriggio iniziamo il nostro secondo trek. Il percorso è facile, quasi tutto in pianura, a tratti in discesa. Arriviamo al rifugio di Pjofadalir in meno di tre ore di lenta marcia. Questo rifugio, come tutti gli altri di questo trek (a parte Hveravellir), non è gestito. C’è comunque un fornello che consente di cucinare. Il rifugio è davvero molto piccolo. Tanto che per un po’ non crediamo possa essere quello. Ma non essendocene altri a vista d’occhio…Ci convinciamo che è quello quando troviamo una targa con il nome Hveravellir Hut. Occupiamo ciò che resta della giornata facendo una lunga passeggia raggiungendo la cima della montagna alle spalle del rifugio (Rauokollur; circa 1,5 ore per salire) dal quale si gode di un bellissimo panorama sul ghiacciaio Langjokull.
Pjofadalir – Pverbekknamuli 13 km – 4 ore
Anche oggi il percorso è quasi tutto in pianura. Il tempo è stupendo e il panorama molto bello. Si segue un percorso evidente. E’ facile orientarsi con una cartina (acquistata a Reykjavik). Dopo 4 ore arriviamo al comodo rifugio di Pverbekknamuli. Anche oggi, essendo arrivati presto, facciamo una lunga passeggiata sulle colline alle spalle del rifugio. Cerchiamo di arrivare sulla cime del Solkatla ma l’ultimo tratto è molto sconnesso. Se avissimo avuto più tem,po ce la si poteva fare. Il paesaggio da qui non è niente male.
Anche oggi il percorso è quasi tutto in pianura. Il tempo è stupendo e il panorama molto bello. Si segue un percorso evidente. E’ facile orientarsi con una cartina (acquistata a Reykjavik). Dopo 4 ore arriviamo al comodo rifugio di Pverbekknamuli. Anche oggi, essendo arrivati presto, facciamo una lunga passeggiata sulle colline alle spalle del rifugio. Cerchiamo di arrivare sulla cime del Solkatla ma l’ultimo tratto è molto sconnesso. Se avissimo avuto più tem,po ce la si poteva fare. Il paesaggio da qui non è niente male.
Pverbekknamuli – Hvitarnes
Seguiamo il percorso lungo il fiume. Passiamo la valle e arriviamo al lago di Hvitarvatn. Posiamo i bagagli al rifugio Hvitarnes. Poi facciamo una lunga passeggiata seguendo il bordo del lago fino ad arrivare ad un altro piccolo rifugio, anche questo non gestito. Questo trekking è bello, soprattutto da un punto di vista paesaggistico. Valutate però, se siete più attratti dai fenomeni geotermici (qui assenti) la possibilità di sostituire questo percorso con un trek nella zona di Hverageroi, anche perché i paesaggi della zona del lago di Hvitarvatn potete vederli facendo il giro in auto.
Seguiamo il percorso lungo il fiume. Passiamo la valle e arriviamo al lago di Hvitarvatn. Posiamo i bagagli al rifugio Hvitarnes. Poi facciamo una lunga passeggiata seguendo il bordo del lago fino ad arrivare ad un altro piccolo rifugio, anche questo non gestito. Questo trekking è bello, soprattutto da un punto di vista paesaggistico. Valutate però, se siete più attratti dai fenomeni geotermici (qui assenti) la possibilità di sostituire questo percorso con un trek nella zona di Hverageroi, anche perché i paesaggi della zona del lago di Hvitarvatn potete vederli facendo il giro in auto.
Hvitarnes - Reykjavik
Per prendere il bus per Reykjavik è necessario percorrere una strada di 8 km che porta alla strada Akureyri - Reykjavik. Calcolate un paio di ore di cammino. Il bus si ferma vicino al bivio per Hvitarnes. Vi conviene prendere accordi con l’autista, o comunque con la compagnia, all’andata ricordando che deve fermasi a prendervi. Così in caso di un vostro ritardo vi aspettano. Arriviamo a Reykjavik in tarda mattinata. Dedichiamo il pomeriggio a rilassarci facendo un giro nella città vecchia.
Per prendere il bus per Reykjavik è necessario percorrere una strada di 8 km che porta alla strada Akureyri - Reykjavik. Calcolate un paio di ore di cammino. Il bus si ferma vicino al bivio per Hvitarnes. Vi conviene prendere accordi con l’autista, o comunque con la compagnia, all’andata ricordando che deve fermasi a prendervi. Così in caso di un vostro ritardo vi aspettano. Arriviamo a Reykjavik in tarda mattinata. Dedichiamo il pomeriggio a rilassarci facendo un giro nella città vecchia.
Reykjavik – Hvitarnes
Oggi prendiamo le auto. Andiamo (solo tre persone. Gli altri li prenderemo in ostello per evitare di portare i bagagli fino all’autonoleggio) di buon mattino all’ufficio della compagnia. Purtroppo ci dicono che le macchine saranno pronte solo nel primo pomeriggio. Per scusarsi ci mettono a disposizione un’auto di cortesia. Facciamo un altro giro per il centro. Poi, nel primo pomeriggio, finalmente prendiamo possesso dei fuoristrada. Fate attenzione a farvi dare delle auto 4x4 della categoria specificata nel voucher. Usciamo non senza qualche difficoltà da Reykjavik e prendiamo la strada in direzione di Akureyri , la stessa che abbiamo fatto per arrivare e per tornare dal secondo trekking. Ci fermiamo ancora a Geyser e poi con più calma alle cascate di Gulfoss. Poi comincia una strada sterrata non facine, soprattutto con il buoi. Arriviamo a Hvitarnes alle 23.00. Gli altri ospiti del rifugio gia dormono ma ci concedono comunque la possibilità di cucinare. Alcuni si lamentano dell’inavitabile casino che facciamo, ma poi scoprirò che la regola del rifuggio obbliga al silenzio dopo mezzanotte. Ad ogni modo, cercate di arrivare prima. Soprattutto cercate di non viaggiare con il buoi perché la strada non è facile ed è possibile bucare. Infatti, la mattina dopo ci siamo accorti che una delle gomme era bucata!
Hveravellir – Siglufjordur – Olafjordur
Ripariamo la gomma. Anzi, ce la riparano due inglesi attrezzatissimi. Partiamo verso nord seguendo la strada per Akureyri.Raggiungiamo la costa a Siglufjordur e seguiamo la strada costiera, molto bella, fino a Siglufjordur. Visitiamo questo paesino, indicato come tra i più belli d’Islanda. Carino ma purtroppo deturpato dalla fabbrica di aringhe. Comunque, il paesaggio per arrivarci vale la pena di essere visto. Procediamo poi per Olafjordur. Qui abbiamo trovato posto per dormire. Non ci sono particolari attrattive. Da qui però partono escursioni in barca per vedere le balene. Concordiamo di fare un giro per la mattina.
Olafjordur – Dalvik – Akureyri – Godafoss – Lago di Myvatn
Cominciamo la giornata con il giro in barca. Purtroppo, nonostante le 3 ore del giro, non riusciamo ad avvistare balene. Avvistiamo alcuni delfini che ci seguono per alcuni minuti. Il comandante acconsente a farci pescare. Il mare è pescosissimo. In pochi minuti riusciamo a prendere una trentina di pesci. Ci metteremo due giorni a mangiarli tutti. Ci fermiamo brevmente a Dalvik. Poi ripartiamo per Akureyri. Qui facciamo un breve giro del centro. Non mi è sembrato ci fossero particolari attrattive. Proseguiamo quindi per Godafoss. Qui dedichiamo un po’ più di tempo per ammirare le imponenti cascate. Ci avviamo poi in direzione del Lago di Myvatn. Il paesaggio che si ammira lungo la strada per arrivare al lago è magnifico. Ci fermiamo a dormire a Reykjahlio.
Lago di Myvatn – Husavic – Vigabjargsfoss - Rettarfoss –Dettifoss – Selfoss – Lago di Myvatn
Iniziamo il nostro lungo percorso facendo il giro del lago. Ci fermiamo a fare una breve
passeggiata a Kleifarholar. Terminato il bellissimo giro del lago risaliamo verso Husavic dove visitiamo il Centro delle balene. Vale la pena farci un breve giro. Poi ci fermiamo in uno dei caratteristici locali in legno vicino al porto per prendere un the. Ripartiamo poi per le cascate. Ci fermiamo a Rettarfoss per raggiungere la quale facciamo un breve passeggiata. Poi ci fermiamo alle maestose cascate do Dettifoss, che è la cascata con maggior portata d’acqua d’Europa. Impedibile. Poi a piedi, in 30 minuti, arriviamo a Selfoss. Questo è un altro posto dove sarebbe bello organizzare un trekking di più giorni. Il problema è la lontananza da Reykjaik. Arrivare fino a qui in bus costerebbe un bel po’. Non sono neanche sicuro dell’esistenza di bus pubblici che servono questi posti. Ma volendo si potrebbe organizzare. Rientriamo al lago che è ormai sera.
Lago di Myvatn – Herdubreid – Askja - Egilsstadir
Il percorso di oggi è molto lungo. Se fate lo stesso (e ne vale la pena) vi consiglio di partire il più presto possibile. Arriviamo a Herdubreid dopo circa tre ore percorrendo la F88, strada impegnativa ma non impossibile. Comunque, conviene andare piano. A Herdubreid facciamo una passeggiata di un paio di ore fino alla base della montagna. Per salire sopra è necessario avere attrezzatura alpinistica. Poi, in un’ora circa, arriviamo ad Askja, attraversando un paesaggio straordinario. Facciamo l’escursione fino al cratere. Ritengo sia assolutamente impedibile. E’ un posto surreale. E contribuisce anche il tempo a creare un’atmosfera surreale: nevica, e poi, a distanza di 5 minuti esce il sole. E poi ancora neve, e poi il sole. E così per tutta l’escursione, che dura un paio di ore, compresa la sosta al cratere. Prima di rientrare facciamo il bagno nel cratere piccolo. Attenzione perché l’acqua on è poi così calda, e quando si esce c’è un ventaccio!!! Rinfrancati dal bagno, ripartiamo in direzione di Egilsstadir. Il percorso molto lungo. La strada F910, poi F905 non è proprio in pessime condizioni ma è tutta sterrata. Arriviamo a destinazione che è ormai notte.
Egilsstadir – Hengifoss - Breiodalsvik – Jokulsarlon – Ingolfshofoi - Hof
Egilsstadir non presenta particolari attrattive. Quindi, ci dirigiamo subito verso le suggestive cascate di Hengifoss. Per arrivare alle quali, una volta parcheggiata la macchina, è necessario inerpicarsi per un ripido sentiero per circa 1 ora. Ma ne vale la pena perché sono molto particolari. Facciamo poi il giro del lago di Lagafjot per poi raggiungere la costa a Breiodalsvik. Da qui riprendiamo il bel percorso costiero fino a Jokulsarlon, dove diamo un’occhiata al lago con gli iceberg. Arriviamo tardi per fare il giro in barca ma non credo ne valesse poi la pena. Il panorama del laghetto con gli iceber invece è suggestivo. Ci fermiamo ad Ingolfshofoi, un magnifico promontorio dal quale si può godere di un bellissimo panorama e osservare uccelli marini e se si è fortunati anche foche e balene (che noi non abbiamo visto). Poi raggiungiamo Hof, dove abbiamo trovato alloggio per la notte.
Hof – Skaftafell – Kristinartindar (trekking) – Skaftafell - Keflavik
Dedichiamo la mattinata per un piacevole trekking di 5 ore per arrivare sulla cima del Kristinartindar, passando per Skerholl, Fremrihnaukur e Nyrorihnaukur e tornando dal lato del ghiacciaio. La passeggiata offre una bellissima visuale sull’immenso ghiacciaio Skaftafellls-jokull e l’immenso Vatnajokull. Potete prendere una cartina presso il centro visite all’ingresso del parco. Finito il giro, ripartiamo in direzione ovest. Anche oggi il percorso è lungo e arriviamo a Keflavik che è notte. Purtroppo avendo a disposizione solo pochi giorni e volendo fare tutto il giro dell’isola non avevamo altra scelta che effettuare tappe lunghe. Abbiamo scelto di pernottare all’ostello di Keflavik perché le macchine si consegnano direttamente all’aeroporto, che si trova vicinissimo all’aeroporto. Comodo soprattutto se, come è successo a noi, il volo è molto presto la mattina. Anche questo stupendo viaggio è finito. Prima o poi lo rifaremo ...
Oggi prendiamo le auto. Andiamo (solo tre persone. Gli altri li prenderemo in ostello per evitare di portare i bagagli fino all’autonoleggio) di buon mattino all’ufficio della compagnia. Purtroppo ci dicono che le macchine saranno pronte solo nel primo pomeriggio. Per scusarsi ci mettono a disposizione un’auto di cortesia. Facciamo un altro giro per il centro. Poi, nel primo pomeriggio, finalmente prendiamo possesso dei fuoristrada. Fate attenzione a farvi dare delle auto 4x4 della categoria specificata nel voucher. Usciamo non senza qualche difficoltà da Reykjavik e prendiamo la strada in direzione di Akureyri , la stessa che abbiamo fatto per arrivare e per tornare dal secondo trekking. Ci fermiamo ancora a Geyser e poi con più calma alle cascate di Gulfoss. Poi comincia una strada sterrata non facine, soprattutto con il buoi. Arriviamo a Hvitarnes alle 23.00. Gli altri ospiti del rifugio gia dormono ma ci concedono comunque la possibilità di cucinare. Alcuni si lamentano dell’inavitabile casino che facciamo, ma poi scoprirò che la regola del rifuggio obbliga al silenzio dopo mezzanotte. Ad ogni modo, cercate di arrivare prima. Soprattutto cercate di non viaggiare con il buoi perché la strada non è facile ed è possibile bucare. Infatti, la mattina dopo ci siamo accorti che una delle gomme era bucata!
Hveravellir – Siglufjordur – Olafjordur
Ripariamo la gomma. Anzi, ce la riparano due inglesi attrezzatissimi. Partiamo verso nord seguendo la strada per Akureyri.Raggiungiamo la costa a Siglufjordur e seguiamo la strada costiera, molto bella, fino a Siglufjordur. Visitiamo questo paesino, indicato come tra i più belli d’Islanda. Carino ma purtroppo deturpato dalla fabbrica di aringhe. Comunque, il paesaggio per arrivarci vale la pena di essere visto. Procediamo poi per Olafjordur. Qui abbiamo trovato posto per dormire. Non ci sono particolari attrattive. Da qui però partono escursioni in barca per vedere le balene. Concordiamo di fare un giro per la mattina.
Olafjordur – Dalvik – Akureyri – Godafoss – Lago di Myvatn
Cominciamo la giornata con il giro in barca. Purtroppo, nonostante le 3 ore del giro, non riusciamo ad avvistare balene. Avvistiamo alcuni delfini che ci seguono per alcuni minuti. Il comandante acconsente a farci pescare. Il mare è pescosissimo. In pochi minuti riusciamo a prendere una trentina di pesci. Ci metteremo due giorni a mangiarli tutti. Ci fermiamo brevmente a Dalvik. Poi ripartiamo per Akureyri. Qui facciamo un breve giro del centro. Non mi è sembrato ci fossero particolari attrattive. Proseguiamo quindi per Godafoss. Qui dedichiamo un po’ più di tempo per ammirare le imponenti cascate. Ci avviamo poi in direzione del Lago di Myvatn. Il paesaggio che si ammira lungo la strada per arrivare al lago è magnifico. Ci fermiamo a dormire a Reykjahlio.
Lago di Myvatn – Husavic – Vigabjargsfoss - Rettarfoss –Dettifoss – Selfoss – Lago di Myvatn
Iniziamo il nostro lungo percorso facendo il giro del lago. Ci fermiamo a fare una breve
passeggiata a Kleifarholar. Terminato il bellissimo giro del lago risaliamo verso Husavic dove visitiamo il Centro delle balene. Vale la pena farci un breve giro. Poi ci fermiamo in uno dei caratteristici locali in legno vicino al porto per prendere un the. Ripartiamo poi per le cascate. Ci fermiamo a Rettarfoss per raggiungere la quale facciamo un breve passeggiata. Poi ci fermiamo alle maestose cascate do Dettifoss, che è la cascata con maggior portata d’acqua d’Europa. Impedibile. Poi a piedi, in 30 minuti, arriviamo a Selfoss. Questo è un altro posto dove sarebbe bello organizzare un trekking di più giorni. Il problema è la lontananza da Reykjaik. Arrivare fino a qui in bus costerebbe un bel po’. Non sono neanche sicuro dell’esistenza di bus pubblici che servono questi posti. Ma volendo si potrebbe organizzare. Rientriamo al lago che è ormai sera.
Lago di Myvatn – Herdubreid – Askja - Egilsstadir
Il percorso di oggi è molto lungo. Se fate lo stesso (e ne vale la pena) vi consiglio di partire il più presto possibile. Arriviamo a Herdubreid dopo circa tre ore percorrendo la F88, strada impegnativa ma non impossibile. Comunque, conviene andare piano. A Herdubreid facciamo una passeggiata di un paio di ore fino alla base della montagna. Per salire sopra è necessario avere attrezzatura alpinistica. Poi, in un’ora circa, arriviamo ad Askja, attraversando un paesaggio straordinario. Facciamo l’escursione fino al cratere. Ritengo sia assolutamente impedibile. E’ un posto surreale. E contribuisce anche il tempo a creare un’atmosfera surreale: nevica, e poi, a distanza di 5 minuti esce il sole. E poi ancora neve, e poi il sole. E così per tutta l’escursione, che dura un paio di ore, compresa la sosta al cratere. Prima di rientrare facciamo il bagno nel cratere piccolo. Attenzione perché l’acqua on è poi così calda, e quando si esce c’è un ventaccio!!! Rinfrancati dal bagno, ripartiamo in direzione di Egilsstadir. Il percorso molto lungo. La strada F910, poi F905 non è proprio in pessime condizioni ma è tutta sterrata. Arriviamo a destinazione che è ormai notte.
Egilsstadir – Hengifoss - Breiodalsvik – Jokulsarlon – Ingolfshofoi - Hof
Egilsstadir non presenta particolari attrattive. Quindi, ci dirigiamo subito verso le suggestive cascate di Hengifoss. Per arrivare alle quali, una volta parcheggiata la macchina, è necessario inerpicarsi per un ripido sentiero per circa 1 ora. Ma ne vale la pena perché sono molto particolari. Facciamo poi il giro del lago di Lagafjot per poi raggiungere la costa a Breiodalsvik. Da qui riprendiamo il bel percorso costiero fino a Jokulsarlon, dove diamo un’occhiata al lago con gli iceberg. Arriviamo tardi per fare il giro in barca ma non credo ne valesse poi la pena. Il panorama del laghetto con gli iceber invece è suggestivo. Ci fermiamo ad Ingolfshofoi, un magnifico promontorio dal quale si può godere di un bellissimo panorama e osservare uccelli marini e se si è fortunati anche foche e balene (che noi non abbiamo visto). Poi raggiungiamo Hof, dove abbiamo trovato alloggio per la notte.
Hof – Skaftafell – Kristinartindar (trekking) – Skaftafell - Keflavik
Dedichiamo la mattinata per un piacevole trekking di 5 ore per arrivare sulla cima del Kristinartindar, passando per Skerholl, Fremrihnaukur e Nyrorihnaukur e tornando dal lato del ghiacciaio. La passeggiata offre una bellissima visuale sull’immenso ghiacciaio Skaftafellls-jokull e l’immenso Vatnajokull. Potete prendere una cartina presso il centro visite all’ingresso del parco. Finito il giro, ripartiamo in direzione ovest. Anche oggi il percorso è lungo e arriviamo a Keflavik che è notte. Purtroppo avendo a disposizione solo pochi giorni e volendo fare tutto il giro dell’isola non avevamo altra scelta che effettuare tappe lunghe. Abbiamo scelto di pernottare all’ostello di Keflavik perché le macchine si consegnano direttamente all’aeroporto, che si trova vicinissimo all’aeroporto. Comodo soprattutto se, come è successo a noi, il volo è molto presto la mattina. Anche questo stupendo viaggio è finito. Prima o poi lo rifaremo ...